sabato 9 giugno 2012

La falange macedone

Lo schieramento della fanteria in ordine di battaglia, anche dopo Alessandro Magno, continuò a essere il sistema rigido che sino dai tempi «omerici» aveva avuto il nome di falange (dal greco  φαλαγξ, "rullo"). 
Tuttavia, riferendoci oggi al termine "Falange" si fa riferimento in particolare alla regolamentazione della falange macedone, introdotta da Filippo II come miglioramento della straordinaria ed innovativa tattica applicata dal tebano Epaminonda nel suo "Battaglione sacro": il cosiddetto "Ordine Obliquo".

L'elemento caratterizzante di questo schieramento è certamente la sarisa, detta di solito sarissa, una lunga lancia di circa 4,30 metri, che conferisce all'intera fanteria l'aspetto di un gigantesco istrice; la profondità dello schieramento che aveva raggiunto le 16 linee (una curiosità: l'uomo di prima linea che comandava tutta la fila conservava il grado di decadarca, suggerendo che l'originario schieramento fosse sulla profondità di 10 e non 16 linee).


                   
La falange macedone

Con questo nuovo sistema si erano rimediati alcuni dei gravissimi inconvenienti che impedivano all'antica falange oplitica di essere di qualche utilità nel combattimento in campo aperto su distese pianeggianti molto vaste. Ne rimanevano, però, altri assai seri. Di fronte a un attacco frontale, la falange macedone si presentava terribile per la serie di lance che sporgevano sulla sua fronte, micidiali per il nemico attaccante in avvicinamento. Però continuava a essere assai problematica ogni conversione, per la difficoltà di movimento su se stessi, sia parziale che totale, di uomini di armamento cosi ingombrante, tanto più che sui fianchi e a tergo non si potevano schierare uomini così scelti come i pezetairoi (fanti ad armatura pesantissima) e soprattutto i decadarchi della prima fila. D'altra parte, per assicurare qualche maggiore possibilità di manovra, le taxeis venivano tenute separate fra loro, ma, a questo modo, tra l'una e l'altra unità dovevano essere lasciati corridoi che, se erano utili per la manovra, servivano anche al nemico per infiltrarsi e impedire di tenere fermo l'allineamento.

Tuttavia l'introduzione al centro dello schieramento di alcune linee di fanti leggeri e arcieri e la protezione dei fianchi e della parte posteriore dello schieramento mediante l'impiego tattico della cavalleria, delle fanterie leggere e, in caso di necessità, delle truppe speciali (arcieri e frombolieri) consacrarono questo schieramento fino all'introduzione, da parte dei Romani, della Legione.



Si veda:

Filippo II di Macedonia e la falange macedone

Tattiche militari antiche - la falange macedone

Wikipedia - La formazione "falange" dalla Grecia antica al Medioevo

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