sabato 21 aprile 2012

Mitologia "difensiva"

I miti rappresentano le radici della civiltà, il modo in cui essa si è evoluta, il rapporto con la divinità e quello fra i cittadini, il modo di pensare e di raccontare. Dal mito si possono ricavare, oltre ad avvincenti letture, anche preziosissime testimonianze storiche, l'impronta di un'epoca, giunta a fossilizzarsi nella forma a noi giunta solo dopo un lunghissimo periodo di trasmissione orale.


Torno, per la seconda volta, a menzionare la grandiosa Guerra di Troia: il leggendario, decennale conflitto che oppose gli achei ai troiani e che segnò, in modi anche inaspettati, le sorti di un'epoca. Un evento storico diventato mito durante l'oscuro "medioevo ellenico", tramandato dagli aedi prima e dai rapsodi poi, e finalmente trascritto su papiro per volere del tiranno ateniese Pisistrato.

Il celebre cavallo di Troia,
dal film Troy
Per una completa ma affatto tediosa trattazione a proposito del conflitto, della sua collocazione storica, delle sue cause e delle sue conseguenze, oltre che degli eserciti in campo, senza dimenticare la storica opera dell'archeologo Heinrich Schliemann, si veda ArsBellica


Restando nel mondo greco, si può parlare, anche se non in senso stretto, di "mito" quando si menziona la prova di valore di re Leonida I e dei suoi 300 opliti spartani, che, affiancati da altri volontari greci, resistettero al gigantesco esercito di Serse sul passo delle Termopili, arrestando l'avanzata del Gran Re per alcuni giorni.

Una moderna rappresentazione della formazione
difensiva degli opliti spartani, dal film "300"
Serse perse ventimila uomini e la possibilità di cogliere impreparati i greci. Per questo Leonida, come ci racconta Erodoto (Storie, libro VII, 202 [pag.192 nella pagina linkata]), fu celebrato in tutta la Grecia; tuttora, in quel luogo si erge un monumento celebrativo alla base del quale si legge:


"O straniero, tu che vai alla terra dei Lacedemoni di' a loro che noi siamo qui rispettando le comuni leggi".


Sembra impossibile poter fare un esempio di mitologia nei tempi moderni: il mito è per definizione qualcosa di lontano ed ancestrale, che, come già detto, rappresenta intrinsecamente l'evoluzione di una civiltà. 
Eppure un personaggio straordinario come J.R.R.Tolkien è riuscito nell'impresa, creando una vasta e profonda mitologia nata dall'unione della mitologia classica ed anglosassone con la sconfinata fantasia e lucidità dell'autore.  Tolkien è stato capace di produrre un'opera dai molteplici livelli di lettura, complessa ma allo stesso tempo estremamente popolare e facile da recepire ai livelli basilari. L'opera a cui ha dedicato la sua vita, il Silmarillion, è un vero e proprio oceano, del quale la celeberrima trilogia "The Lord of The Rings", per quanto monumentale, non costituisce che una frazione sommitale.
Tutto il "Signore degli Anelli" è pervaso da un'istanza difensiva: si vuole salvare la Terra di Mezzo dall'attacco di Sauron, l'Oscuro Sire. Ma su tutte le altre spiccano le due battaglie difensive del Fosso di Helm (Rohan si difende dall'attacco di Saruman)..

L'assalto die guerrieri Uruk-Hai alla fortezza del Fosso di Helm, dal film "The two Towers" di Peter Jackson

..e di Minas Tirith (Gondor si difende dall'attacco di Sauron)..

La capitale di Gondor, Minas Tirith,
difesa dalle sue sette cinte murarie,
dal film "The Return of the King" di Peter Kackson



Coming soon: la difesa nella mitologia orientale














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