martedì 1 maggio 2012

La difesa nella letteratura


   La letteratura a difesa della fede Cristiana è denominata apologetica (dal greco απολογία = discorso difensivo). 
Gli apologisti si prefiggevano di difendere la religione cristiana soprattutto contro il paganesimo e il giudaismo, ma anche contro le deviazioni dall'ortodossia dei gruppi di eretici. 
L'annuncio missionario per se stesso non è apologetico, ma di fronte alle calunnie grossolane contro i cristiani, al giudizio dei dotti e delle classi colte che vedevano nel cristianesimo un pericolo per il crescente dominio di Roma, e alle accuse dei magistrati che vedevano nel cristianesimo un delitto di lesa maestà contro l'imperatore e il culto ufficiale, si rese necessario difendere la nuova dottrina.



Alcuni dei più importanti apologisti furono:
Minucio Felice
Tertulliano
Sant'Agostino
Sant'Ambrogio
Agostino di Ippona
Molto interessanti i seguenti link relativi agli avversari del cristianesimo nel sec. II ed alle loro opere:

Luciano di Samosata, che metteva alla berlina l'amore fraterno dei cristiani e il loro disprezzo per la morte (de morte peregrini, del 170);
Luciano di Samosata
Frontone di Cirta, precettore di Marco Aurelio (oratio);
Celso, filosofo platonico  (Discorso veritiero, del 178)




   Oltre che una fede, si può difendere anche una propria opera dalle critiche. Non si salvò dagli attacchi neanche il capolavoro di Torquato Tasso, la Gerusalemme Liberata, accusata di imperfezioni linguistiche e mancata aderenza al canone di Pietro Bembo e della sua scuola.
Frontespizio della "Liberata"
Ma la polemica si trasferì ben presto dal piano puramente linguistico e stilistico a quello ideologico, investendo la persona stessa dell'autore, al quale fu rinfacciata una pregiudiziale avversione alla conclamata superiorità della tradizione toscana e perfino alla signoria dei Medici; né fu risparmiato Bernardo Tasso, accomunato al figlio dalle medesime accuse. Era facile, d'altra parte, rivolgere critiche più o meno gratuite e spesso infondate ad un uomo che l'opinione pubblica giudicava non sano di mente e che non poteva agevolmente difendersi dall'angusto spazio di una cella.
Erminia ritrova Tancredi ferito,
olio su tela di Nicolas Poussin, 1649
Il Tasso non tardò, tuttavia, a far sentire la sua voce. Nel 1585 scrisse un'Apologia in difesa della "Gerusalemme liberata", nella quale, ribadendo le ragioni delle proprie scelte, ripeteva nella sostanza le idee già espresse negli scritti di poetica e nelle lettere inviate ai suoi revisori. 




 L'assedio di Torino ebbe luogo nel maggio 1706 durante la guerra per la successione al trono di Spagna. Rimando, a tale proposito, al blog "assedio" dell'A.A. 2010/2011.

Inserisco questo avvenimento nella sezione relativa alla letteratura "difensiva" per la presenza di un 'poema' sull' assedio.. L'Arpa Scordata è un poemetto di circa 1700-1800 versi che narra la storia dell'assedio e della liberazione di Torino.



« Già che Turin l'é liberà,

pòso mia arpa dëscordà
e i la taco eternament
al muraje de Casal con cheur content. 
»

L'Arpa Discordata vv.1703-1706)


   Impossibile dimenticare la letteratura italiana che ruota intorno alla Resistenza nella II Guerra Mondiale. Questo periodo storico costituisce le radici della letteratura Neorealista.

La Resistenza a Milano


A questo proposito riporto un link relativo ad un valido percorso tematico su Letteratura e Resistenza.





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