mercoledì 30 maggio 2012

Leonardo e le opere di difesa

Leonardo Da Vinci  (Vinci, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519) si occupò di architettura e scultura, fu disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, musicista e, in generale, progettista e inventore. È considerato uno dei più grandi geni dell'umanità. servì le maggiori corti italiane, ed alcuni di questi signori gli commissionarono opere di difesa.







LEONARDO IN EMILIA
Questa precisa lettera d'incarico conferisce a Leonardo il compito di sopraintendere alle opere di difesa del territorio romagnolo e degli altri domini dei Borgia:


"CAESAR Borgia de Francia Dei Gratia Dux Romandiole Valentieque Princeps Hadrie Dominus Plumbini ect. Ac / Sancte Romane Ecclesie Confalonerius et Capitanenus Generalis Ad tutti nri Locotenenti. Catellani . Capitanij . Conducteri . officiali. /soldati et subditi A li quali de questa per uerra notizia . Commettemo  et Comandamo che al nro Prestan et Dilectissimo familiare Archi-/tecto et Jngengero Generale Leonardo Vinci dessa ostentore . el quale de nra Comissione ha da considerare li ochi et Forteze de li stati / nre . Ad ciò che secondo la loro exesgentia et suo iudicio possiamo prouederli Debiamo dare per tutto libero da qualunque publico pagamento / per se et li soi Amicheuole recepto et lassarli uedere . mesurare . et bene e extimare quanto uorra  . Etad questo effecto Comandare homini ad / sua requisitione . et prestarli qualunque adiuto adsisyentia . et Fauore recercara . volendo che dellopere da farse nri Dominij qualunque  / Ingengeri sia astrecto conferire con lui . et con el parere suo conformarse . Ne de questo presuma alcuno fare lo contrario per quanto li sia / charo no incorrere in la nra Jndignatione . Datum Papie die Decimo octauo Augusti . A.nno Domini Millesimo Quingentesimo secondo / Ducatus Vero Nri Romandiole Secundo : Caesar /"

Rocca di Nepi
   

Con ogni probabilità questo incarico é conseguente all'incontro  a Milano ai primi di agosto del 1502, avvenuto tra il Valentino e Luigi XII, il quale favorisce la  politica di potenza del figlio del Papa Alessandro VI,  per farne strumento della politica francese in Italia.

Per maggiori informazioni, rimando a questa pagina di approfondimento dell'Istituto statale di Istruzione secondaria superiore - ISIS Giuseppe Garibaldi - CESENA


FORTEZZE CONTRO I CANNONI...
Leonardo, disegno di fortezza
(Codice Atlantico)
Per ovviare alla presenza di questa terribile minaccia, la mente di Leonardo produsse il progetto di una fortezza studiata appositamente per ridurre al minimo gli effetti distruttivi delle armi da fuoco. Dotata di una doppia schiera di mura inclinate per ridurre l'impatto dei colpi, stesso espediente adottato dalle corazze dei moderni carri armati, aveva anche torri di guardia a base circolare e bastioni di difesa arrotondati alle sommità, così da proteggere le truppe a difesa dai colpi diretti dell'artiglieria e moschetteria avversarie.
Con l'avvento del cannone e della sua forza distruttiva (vd. post), parve essere giunto il definitivo tramonto della difesa statica offerta dalle mura.



... E CONTRO LE SCALE
Come già indicato, il metodo di assalto alle mura nemiche più semplice e preferito dagli eserciti tardo-medievali e rinascimentali consisteva nell'utilizzo di scale. Se tale attacco poteva risultare pericoloso per chi lo doveva porre in essere, lo era altrettanto per chi era impegnato a respingerlo. Infatti, si doveva non solo abbattere la scala, ma anche gli uomini armati che stavano salendo. Inoltre, essendo tali assalti lanciati su lunghi tratti del perimetro delle mura di difesa, era sufficiente che una sola scala rimanesse in piedi per far arrivare il nemico sui bastioni di difesa e minare l'intero sistema difensivo. Per evitare ciò, Leonardo progettò un muro difensivo dotato di un sistema di difesa antiscala globale composto da due parti: una esterna di elementi orizzontali che spingevano contemporaneamente verso il vuoto qualunque scala fosse stata appoggiata alle mura e una interna caratterizzata da un sistema di leve che consentiva ai soldati in difesa di muovere l'intera struttura esterna senza dover applicare forze sproporzionate al proprio numero.



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